Leonardo
il comporre armonico nella tavola dell'Annunciazione
Silvana Editoriale S.p.a., Cinisello Balsamo 2012, 205 p.
Uno sguardo nuovo su Leonardo, che aiuta a cogliere l'intero specchio degli interessi e delle genialità di un uomo che suggeriva nel Libro della pittura «non mi legga chi non è matematico, nelli mia principi». Chi muove le mani dell'artista? Il numero che si invera nella misura; il numero che sotteso a questa giovanile tavole dell'Annunciazione dischiude uno spettro di significati altri da quelli fino a ora puntualmente svelati.
È infatti una peculiare formato quella che Leonardo sceglie per il mistero dell'Incarnazione: un rettangolo nel quale rivive la proporzione planimetrica del Partenone e si addensa il concitato dramma di Guernica. Così l'Annuncio si compone in una scena dove paesaggio, hortus e architettura si dispongono secondo un gioco raffinato e allusivo, una sorta di spartito che dà voce ai personaggi: l'Angelo, nello spazio aperto che si perde all'infinito, e la Vergine, tra i cardini di pietra squadrata della dimora, dialogano ancora secondo un passo misurabile, a proporre un insieme di segni, simboli e metafore da leggere oltre l'immagine.